L’arte non bisognerebbe più chiamarla "arte", bensì armonia

Biografia

Antonio Cotroneo 1928-2015

Designer di architettura, pittore e scultore di fama nazionale ed internazionale, Antonio Cotroneo nasce a Milano.

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Le opere

Nel corso della sua lunga carriera artistica Antonio Cotroneo ha esplorato diversi temi, tecniche e soggetti, traendo ispirazione per le sue rappresentazioni figurative da maestri come Matisse, Dufy e Modigliani. Le sue ricerche lo hanno portato progressivamente verso l’astrazione, una scelta coerente con la sua profonda spiritualità. Questa fase della sua vita è particolarmente produttiva e l’artista dimostra una coerenza e maturità creativa invidiabile.

Neil Davenport, 2007

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Per informazioni o contatti in merito alle opere del Pittore Antonio Cotroneo:

+39 328 822 0963

Cristina Cotroneo

Via Sapri 67 Milano

Email pittore.antonio.cotroneo@gmail.com

Vita in famiglia con Antonio Cotroneo

Descrivere brevemente una vita condivisa con una persona come mio padre non è semplice.

Ricordo che fin da quando ero bambina ha sempre avuto molti interessi e la pittura era quello principale.

Mentre dedicava il suo tempo alla pittura si immergeva in una sua realtà fuori dal tempo e dallo spazio, quel suo tempo era prezioso e ne era geloso: chiedeva a mia madre e a me di fare il possibile per non interromperlo e ovviamente noi lo accontentavamo sempre.

Quando dipingeva non esisteva altro per lui che il pennello, i colori e la tela: non prestava attenzione a quello che gli stava intorno, infatti in quei momenti non mancava di marcare distrattamente con i colori qualsiasi cosa, abiti o mobili che fossero, ricordo che spesso i suoi abiti ne portassero il ricordo “colorato”.

Ha studiato da autodidatta argomenti e materie fuori dal comune, cercando di trasferire il suo pensiero interiore e il suo vissuto nelle opere usando un linguaggio visivo e coloristico unico.
Ci sono stati periodi nei quali la sua voglia di dipingere è sfociata nella realizzazione di numerosissime opere e studi in un periodo di tempo ristretto.
Molti dei critici che lo hanno conosciuto sono rimasti meravigliati da questo aspetto di mio padre, sembrava quasi che la sua mano non riuscisse a stare dietro al suo pensiero creativo.

Quando non dipingeva o non lavorava ha sempre dedicato tempo alla famiglia e soprattutto a me, quando mi seguiva mentre frequentavo il liceo artistico.
Amava aiutare le persone e parlare con loro, ricordo lunghi dialoghi e scambi con numerose persone ovunque andasse.

Un ruolo fondamentale lo ha svolto mia madre, Robertina Favero, che di certo non ha avuto un compito facile per stare al fianco di un artista del suo calibro: lei aveva un carattere dolce che ben si accompagnava a quello di mio padre.
Come figlia ho avuto l’onore di condividere con lui le sue molteplici qualità come uomo, padre, artista e designer di architettura.
Con lui ho imparato ad apprezzare la creatività, ho visto come nelle sue mani la materia venisse plasmata trasponendo il suo mondo interiore nelle opere.
Ho imparato molto da lui, in questo scritto ho menzionato quello che sicuramente ha avuto un ruolo fondamentale per la mia vita.

Consapevole che senza di lui e senza mia madre non avrei avuto l’occasione di nascere e vivere questa mia vita, ringrazio mio padre per avermi stimolato a cercare il mio personale cammino evolutivo nel rispetto dell’individualità umana.
Lo ringrazio per essere stato a volte severo, aiutandomi così a vedere oltre l’esteriorità delle cose, aprendo così il cuore a percepire ciò che sfugge ai nostri cinque sensi.

Negli ultimi anni di vita, la sua più grande preoccupazione è stata il futuro di mio figlio Simone e alla sua fragilità, ma sono certa che dal luogo dove ora si trova, oltre i confini del vento, possa vedere oltre i limiti di tempo e spazio e comprendere che le sue preoccupazioni non hanno più motivo di essere.

Grazie di tutto papà.